Chi Siamo
Camilla, DiCiAlice e la guarigione dai DCA
Forse mi hai già vista sui social e già sai chi siamo. Se invece non mi conosci, mi presento.
Sono Camilla e soffrivo di anoressia nervosa e bulimia.
Poi, nel 2021, sono guarita e oggi sono qui per raccontarti la mia storia.
Ti racconterò di come è iniziata, di cosa mi tormentava, di come mi sono curata e di come sono guarita. Ti racconterò anche quello che è successo dopo, di come è nata DiCiAlice e di come oggi siamo pronti a supportare te, o una persona a te cara, nella guarigione dai DCA.
È cominciato tutto con una immagine un po’ distorta vista nello specchio, una dieta forse un po’ troppo drastica e poi improvvisamente mi sono ritrovata sulla bilancia a tagliarmi i capelli per perdere peso.
Le mie giornate ruotavano intorno al cibo e al desiderio di scomparire, più perdevo peso e più pensavo di sentirmi forte, poi perdevo il controllo.
Mi dicevo che era tutto normale, non capivo quello che stava succedendo poi un giorno ho capito di avere un problema.
Effettivamente, non mi sentivo più io. Il mio disturbo mi faceva fare delle cose che la vera Camilla non avrebbe mai voluto fare.
La mia vita era guidata completamente da una voce nella testa che mi diceva cosa fare e come pensare.
Mi sentivo in colpa e mi sentivo sbagliata. Non capivo cosa ci fosse che non andava con me.
Poi ho capito che il problema non ero io ma la mia malattia. E quando ho capito che la malattia e Camilla erano due cose diverse ho trovato il coraggio di chiedere aiuto.
E quindi ho fatto la cosa più istintiva e normale che una persona che cerca aiuto medico possa fare: sono andata a parlare qualcuno in ospedale.
In quel momento, con la dottoressa in piedi davanti a me, mentre mi spiegava che i posti scarseggiavano e che c'erano persone in condizioni peggiori delle mie a cui dare priorità, ho capito.
Ho capito che avrei dovuto rivolgermi ad uno psicoterapeuta privato e che avrei dovuto affrontare personalmente anche tutti i costi e le spese che la mia guarigione avrebbe comportato.
Quel giorno ho anche capito un'altra cosa. Quella dottoressa mi stava parlando di un problema molto più grande di me e del mio caso specifico, ma di questo parleremo dopo.
Il percorso è stato difficile e lungo. Non ti racconterò i dettagli, non ora, non sono importanti per te.
Ti voglio solo dire che ho fatto tante sedute inutili, i miglioramenti sono stati pochi, lenti ad arrivare e davvero tanto tanto sofferti. Ho dovuto cambiare più volte terapeuta, dovendo quindi ripetere da capo la mia storia ogni volta.
E mentre continuavo a stare male (pur essendo in cura), anche il mio portafoglio ha iniziato a stare male dovendo pagare tutte le sedute private che facevo.
Ci ho messo anche del mio. Mi sono remata contro, poi mi sono aiutata, poi di nuovo a sabotarmi.
Ma oggi tutto questo è passato.
Soffrivo di anoressia nervosa e bulimia, ma sono guarita.
Me lo sono meritato? Si.
Sono stata fortunata? Forse.
È stato facile? No.
Ecco... perchè guarire da un disturbo alimentare è stato difficile? Che differenza c'è tra una polmonite e un disturbo alimentare? Entrambe sono malattie curabili. Perchè l'ospedale a cui mi sono rivolta non ha semplicemente attivato subito le cure previste per chi soffre di DCA?
Quando mi sono rivolta all'ospedale, la dottoressa mi ha spiegato che le operazioni di primo soccorso sono riservate ai casi di emergenza sanitaria e che per tutte le problematiche relative ai disturbi comportamentali la prassi prevede l'attivazione dei servizi di sostegno psicologico. Gli ospedali pubblici li erogano, ma con iter separato dedicato, diverso dalle altre forme di cura.
Ovviamente i tempi si dilatano e le liste di attesa sono lunghe perchè i posti sono limitati e manca il personale davvero qualificato sui DCA, che sono ancora visti come un qualcosa di nuovo. Eppure i casi di disturbi alimentari sono tutt'altro che sporadici visto che, già solo in Italia, sono più di 4 milioni i casi certificati.
Nel sistema sanitario nazionale, invece, ci sono solo 1144 cliniche specializzate in DCA e la maggior parte di esse sono nella zona centro-nord del paese. Curarsi non è facile. Non lo è stato per me e non lo è per tutte le persone che ne soffrono.
Mi sono quindi resa conto che la dottoressa mi stava parlando di un problema ben più grande di me e del mio caso specifico.
Penso che in quel momento sia davvero nato il progetto DiCiAlice.
Il mio percorso mi ha portato alla guarigione. Ma non è stato automatico. Non mi è bastato fare delle sedute di psicoterapia e aspettare. Gran parte del lavoro è venuta da dentro di me. Ho dovuto scavalcare le difficoltà che si interponevano tra me e la guarigione e ho dovuto farlo da sola.
Ho letto libri, ho guardato video, mi sono fatta delle domande, mi sono data delle risposte e ho messo in dubbio le risposte che davo. Ho fatto esercizi, per la mente e per il corpo. Ho imparato di nuovo il rapporto con il cibo.
Però poi ho pensato
e se le altre persone non riuscissero a farcela da sole?
Durante il mio percorso avrei voluto avere qualcuno che mi aiutasse a mettere insieme i pezzi del puzzle. Da una parte i consigli e le prescrizioni dei professionisti a cui mi rivolgevo, dall'altro i segnali del mio corpo e ancora le reazioni e le emozioni delle persone che mi stavano vicine e quella sensazione di camminare a vuoto rimanendo sempre allo stesso punto.
Ciò che mi è mancato, ho dovuto costruirmelo da sola. Ma non deve essere così per tutti.
Ho deciso che avrei aiutato a guarire chi soffre di DCA.
E per farlo ho fatto la cosa più ovvia che si potesse pensare di fare al giorno d'oggi.
Ho cominciato a parlare di disturbi alimentari su Instagram dal mio profilo. Parlavo di me e di come mi sentivo ogni giorno, condividendo, per chi fosse interessato, alcuni istanti della mia giornata, dei miei pensieri e di come i DCA che avevo appena sconfitto avessero cambiato la mia vita.
I numeri crescevano, le interazioni aumentavano e con loro anche i messaggi privati di persone che stavano in quel momento soffrendo di disturbi alimentari. Richieste di aiuto, sia dirette che indirette, persone che cercavano un contatto umano con qualcuno che fosse ben al corrente di cosa stavano vivendo in quel momento per colpa dei disturbi alimentari.
Mi chiedevano consigli, mi parlavano delle loro vite anche se agli effetti eravamo perfetti sconosciuti.
Ho fatto il possibile. Rispondevo, cercavo di offrire quel supporto che a me era mancato. Però mi sentivo sempre come se stessi facendo un po' di meno di quanto avrei potuto (o dovuto?) fare per aiutare davvero chi mi stava coinvolgendo nella sua situazione di difficoltà.
Ho scritto cosa è andato bene, cosa è andato male e cosa è mancato nella mia esperienza di guarigione. Mi sono immaginata come sarebbe stato ricevere le cose che non ho ricevuto, quanto mi avrebbe aiutato a livello personale, quanto avrebbe accelerato la guarigione, quanto l'avrebbe resa più solida e anche quanti soldi avrei risparmiato in sedute.
Così è nata l'idea che nei tre anni successivi si è sviluppata ed è diventata
Il Protocollo Sanitario DiCiAlice
Dopodichè, è successo di tutto
Il progetto ha preso visibilità ed è rimbalzato sui giornali e in TV.
Un giorno sono stata contattata da un giornalista di una testata locale di Ferrara che stava scrivendo un pezzo sulla salute mentale e voleva trattare anche di DCA. Ho acconsentito. Ero imbarazzata perché mai mi sarei aspettata nella mia vita di "rilasciare un'intervista". E ne sono seguite anche altre, altri giornali, alla radio e persino a Linea Verde di Rai1.
Ma questo era niente in confronto a quando una mattina mi sono svegliata e ho appreso che Forbes mi aveva inserito nella classifica delle 100 persone under 30 che stanno cambiando il mondo. Io? Che avevo ricominciato a mangiare in maniera normale meno di un anno prima venivo citata in quella lista? Assurdo!
Da quel momento mi hanno chiesto di tenere anche dei discorsi in diverse sedi ed occasioni. Ho portato il TEDTalk "La vita dopo la malattia" davanti ad una platea piena di persone ed è stata davvero un'emozione. Così come parlare davanti ai ragazzi delle scuole in svariate occasioni di conferenze, nelle quali ho potuto portare la mia esperienza a persone non tanto più piccole di me.
Anche le istituzioni si sono mostrate interessate al progetto e mi hanno invitata a parlare di DCA dapprima in consiglio comunale (mi ci hanno pure eletta, pensa te) e poi al Senato della Repubblica quando ho avuto l'onore di presentare il DDL per l'introduzione del resto di istigazione all'anoressia.
Oggi DiCiAlice è una realtà conosciuta ed inserita sul tema DCA anche agli occhi del grande pubblico, soprattutto grazie ai media che ci hanno ripresi, ai contenuti innovativi che portiamo nell'ambito dei disturbi alimentari con l'azienda, l'azione dei nostri professionisti e le tecniche terapeutiche con i pazienti. E di questo, io, non potrei essere più felice.
Hanno parlato (bene 🤗) di DiCiAlice
Il marchio DiCiAlice
Oggi a che punto siamo?
DiCiAlice S.r.l. nasce nel 2021 dal progetto di Camilla di fornire uno spazio di guarigione efficace, sicuro, ed accogliente a tutte le persone che pensano che che vogliono guarire, ma pensano che non esista una via di uscita dai disturbi alimentari.
Il progetto di Camilla oggi è anche il progetto di Marta, di Sofia, di Marco, di Alberto, di Luca, di Vanessa e di tutte le persone coinvolte a più livelli nelle attività di DiCiAlice. Anche gli ex-pazienti che, dopo essere guariti, hanno deciso di restare nel nostro circuito ed aiutarci a rendere il nostro Protocollo Sanitario ancora più efficace.
DiCiAlice S.r.l. ha ottenuto lo status di Startup Innovativa secondo quanto previsto da DL 179/2012, art. 25, comma 2, considerando l'approccio innovativo con cui i DCA vengono trattati. L'azienda è completamente Made in Italy e beneficia
Non solo psicoterapia 🧠👨‍⚕️🥣​
Il nostro approccio alla guarigione dai disturbi alimentari unisce l'approccio psichiatrico con la prescrizione di farmaci (quando serve), la ricerca delle cause del disturbo con la psicoterapia ed il controllo nutrizionale, per bilanciare il tuo rapporto con il cibo.
Il team di guarigione di DiCiAlice si compone di figure professionali diverse e complementari. Ed è proprio il nostro approccio multidisciplinare (unico nel suo genere) ci permette di essere particolarmente efficaci nel trattamento.
Le sedute di psicoterapia sono solo uno degli strumenti da utilizzare nella battaglia ai disturbi alimentari, non l'elemento principale. La chiave del successo del percorso di guarigione è il paziente stesso. Il suo grado di consapevolezza, la sua conoscenza dei DCA, le tecniche, gli esercizi e l'impegno quotidiano sono i veri fattori di successo.
Guarire online e in presenza 📍👩‍💻🏥
DiCiAlice S.r.l. è presente su tutto il territorio italiano con l'assistenza specialistica contro i Disturbi del Comportamento Alimentare. I nostri pazienti possono rivolgersi a noi sia per supporto online che per assistenza in presenza in una delle cliniche DiCiAlice sul territorio.
Il nostro obiettivo, la tua guarigione
come ti aiutiamo a superare i DCA
DiCiAlice offre assistenza sanitaria per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Puoi rivolgerti a noi se hai bisogno di sedute di psichiatria o psicoterapia, se necessiti di supporto nutrizionale specifico per la tua persona o se, più semplicemente, hai bisogno di parlare con qualcuno che si intende di disturbi alimentari.
Online e in presenza
Assistenza Specialistica
Forniamo assistenza specialistica dal 2021 a pazienti di tutte le età, sia online che dal vivo in clinica.
La nostra assistenza integra psichiatria (con farmaci, se necessari), psicoterapia per la risoluzione delle cause profonde ed il controllo nutrizionale per un sano rapporto col cibo.
Le sedute sono senza limiti di tempo e l'assistenza continua anche dopo gli incontri, con materiali di supporto in preparazione alla seduta successiva.
Esclusivo DiCiAlice
Il Protocollo Sanitario
Il Protocollo Sanitario DiCiAlice è un percorso della durata fissa di 12 mesi che prevede attività specifiche orientate alla guarigione, integrando la psicoterapia.
Il programma è a numero chiuso e l'accesso è su richiesta, previo valutazione del personale sanitario DiCiAlice.
Nato nel 2023 dall'esperienza diretta di Camilla, ad oggi è lo strumento principale che utilizziamo per portare i pazienti alla guarigione.
Servizi dedicati
Genitori e Parenti
Vedere una persona cara che combatte contro un DCA può essere una prova davvero difficile da affrontare.
Aiutiamo i genitori a mettere al sicuro la propria psiche dai danni collaterali dei DCA, affinchè possano essere forti e preparati a sostenere ed essere un punto di riferimento per il proprio figlio nel momento del suo bisogno.
Un consiglio ai genitori è spesso più efficace che mille sedute con il paziente.